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TRUMEAU. MILANO, 1760 CIRCA

Mobile a due corpi con piano scrittoio ribaltabile (trumeau)

Mobile a due corpi con piano scrittoio ribaltabile
(trumeau)
Milano, 1760 circa

Legno di noce intagliato e
impiallacciato con radica di noce;
profilature e cornici applicate di legno ebanizzato

Misure:

Altezza: cm 264
Larghezza: 154
Profondità: 57

Stato di conservazione:

molto buono.
Le chiavi e le serrature di ferro sono originali.

Il mobile si compone di due corpi. Quello inferiore poggia su quattro alte gambe arcuate con finale a ricciolo ed è costituito da un piano scrittoio ribaltabile che sormonta un cassetto e ne contiene altri piccoli all’interno. Le parti laterali sono fortemente sagomate, quella frontale lo è in misura minore. Il corpo superiore, i cui fianchi proseguono la linea di quelli sottostanti, presenta anteriormente due ante che celano alcuni ripiani interni. Sulla cimasa, vigorosamente mistilinea, svettano tre elementi rocaille applicati.

Il mobile è quasi completamente ricoperto di radica di noce contrastata da profilature, cigli e cornicette di legno ebanizzato. Le chiavi e le serrature di ferro sono originali.

Si tratta di un caratteristico arredo lombardo prodotto intorno al sesto o settimo decennio del secolo XVIII.
Benché il mobile rientri, dal punto di vista del modello, nella tipologia che a Milano, già nel Settecento, viene definita trumò, risulta inconsueto per il contesto lombardo che il designer, evidentemente sensibile al gusto rococò, abbia optato per le gambe alte, i fianchi ammorbiditi e i fastigi rocaille.
L’abbinamento cromatico fra radica di noce ed ebanizzature, molto in voga in questa regione per quasi tutto il secolo XVIII, collega il trumeau al gusto tardobarocco e contribuisce a definirne inequivocabilmente la provenienza.
L’ottima qualità dei legni, la sorvegliata disposizione dell’impiallacciatura e il ricercato progetto architettonico dei volumi e delle sagomature inducono a circoscrivere l’area di esecuzione di questo mobile alla città di Milano, dove senza dubbio risiedeva la committenza più sensibile al diffondersi del gusto rococò e dove probabilmente gran parte dei mobili di alta qualità fu commissionata e prodotta.

Bibliografia:

C. Alberici, Il mobile lombardo, Milano 1969
E. Colle, Il mobile Rococò in Italia, Milano 2003

Cover Photo: Fabrizio Stipari