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Mobile a due corpi con piano scrittoio ribaltabile
ARREDI

Mobile a due corpi con piano scrittoio ribaltabile (trumeau)
Venezia, circa metà del secolo XVIII

Struttura in legno di noce e di abete impiallacciata con legno di noce; la decorazione del fastigio è di legno intagliato e dorato. Gli specchi sono al mercurio e le maniglie sono di bronzo dorato.

Misure:
cm 276 x 163 x 63 (108.66 x 64.17 x 24.80 in)

Stato di conservazione:
Le maniglie interne e esterne, e le decorazioni di legno dorato sono originali; queste ultime presentano lievi integrazioni nella doratura appena percettibili.
I cinque specchi esterni sono originali, mentre i due incisi all’interno delle due ante sono stati aggiunti intorno alla seconda metà del secolo XIX insieme alla piccola cassaforte; questi inserimenti sono facilmente reversibili.

Il mobile si compone di due parti.

La parte inferiore poggia su quattro piedi intagliati a forma di sfera schiacciata, è provvista di tre cassetti grandi, due più piccoli e termina nella porzione superiore con un piano scrittoio ribaltabile che contiene un pozzetto centrale, piccoli cassetti e alcuni vani che a loro volta celano scomparti segreti.

La parte superiore è chiusa da due ante che recano all’esterno i propri specchi originali con bisello perimetrale, mentre all’interno, mostrano due specchi incisi con le figure di un uomo e di una donna (come detto non coevi). L’interno contiene numerosi vani a giorno disposti attorno ad uno spazio centrale chiuso; questo cela a sua volta una piccola cassaforte (anch’essa montata in epoca successiva).

Altri due specchi, coerenti per forma con quelli delle ante esterne, guarniscono i fianchi. L’area sopra le ante è centrata da un altro specchio più piccolo decorato a incisione con un vaso di fiori.

Una cimasa mistilinea e aggettante completa la sommità del mobile con vari elementi rocaille di legno intagliato e dorato.

Questo tipo di mobile derivava la sua forma dal repertorio anglo-olandese; in Italia impropriamente era – e tutt’ora è – chiamato trumeau (termine che in francese indica invece uno specchio collocato tra due finestre). Divenne ben presto il mobile più importante nei palazzi dell’antica aristocrazia veneziana e dei ricchi mercanti. Sebbene fossero progettati con finalità di prestigio e collocati sulla parete principale della sala di rappresentanza, questi arredi avevano anche una funzione pratica come dimostrano i molteplici scomparti.

Mentre i trumeau commissionati per le ville di campagna erano spesso dipinti o decorati in arte povera per simulare la lacca, gli esemplari più pregiati che si trovavano nei palazzi di prestigio della laguna erano impiallacciati con radica di noce e, più raramente, con altri legni preziosi, spesso, come nel nostro caso, messi in evidenza da decorazioni intagliate e dorate.

Altri esemplari di trumeau comparabili al nostro, sono custoditi in:

  • Ca’ Rezzonico, Venezia (ora museo del Settecento Veneziano);
  • Palazzo Mocenigo in quartiere Santa Croce a Venezia (ora Museo del tessuto e del costume);
  • Villa Reale, Monza;
  • Maritime Museum, Kotor, Montenegro.

Fotografia: Bruno Pulici

Bibliografia di confronto:

  • Levy, Saul, Il mobile veneziano del Settecento, Milano 1964, tavv. 170-184 e tav. XXVIII;

  • Santini, Clara, Mille mobili veneti, Modena 2000, passim;

  • G. Liverani Un raro cimelio di maiolica faentina. Faenza XL, 1954 fasc. II pp. 30-33;
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